Negli ultimi anni, l’efficientamento energetico è diventato un tema centrale in molti settori industriali, dall’automotive, ai motori elettrici, fino ai trasformatori di potenza e distribuzione. Tuttavia, i trasformatori in Bassa Tensione (BT) sono rimasti per lungo tempo ai margini di questa evoluzione, principalmente perché le loro applicazioni tipiche comportano un funzionamento intermittente o a basso carico.
LE PERDITE NEI TRASFORMATORI: UN EQUILIBRIO DA OTTIMIZZARE
In ogni tipo di trasformatore, le perdite si suddividono principalmente in due categorie: perdite nel nucleo e perdite negli avvolgimenti. Esistono anche perdite addizionali, ma grazie a specifiche tecniche progettuali possono essere rese trascurabili.
TRASFORMATORI BT IN APPLICAZIONI CRITICHE: IL CASO DEI DATA CENTER
Tradizionalmente, i trasformatori BT sono stati utilizzati in ambiti come UPS (gruppi di continuità), quadri di stabilizzazione e sistemi di compensazione di tensione. In questi casi, i trasformatori restano spesso inattivi o funzionano a vuoto per lunghi periodi.
Oggi, applicazioni come quella dei Data Center impongono nuove sfide. In questi ambienti strategici, l’alimentazione è assicurata da trasformatori di isolamento funzionanti in parallelo in configurazioni ridondanti per garantire continuità e sicurezza dell’energia elettrica. Inoltre, la potenza nominale è generalmente sovradimensionata rispetto al carico effettivo, per assicurare margine operativo e stabilità.
L’IMPORTANZA DELL’EFFICIENZA CONTINUA
Nel caso dei Data Center, il trasformatore rimane costantemente in tensione, indipendentemente dal livello di carico. Di conseguenza, le perdite nel nucleo diventano la voce energetica più rilevante, in quanto presenti 24 ore su 24. È quindi fondamentale progettare il trasformatore in modo da contenere al minimo queste perdite.
Una possibile strategia consiste nello spostare parte delle perdite dal nucleo agli avvolgimenti, sfruttando il fatto che queste ultime dipendono dalla corrente e quindi solo dal carico istantaneo. Questo approccio consente di ridurre le perdite complessive quando il carico è variabile o inferiore al nominale, come spesso accade nei Data Center moderni.
TRASFORMATORI <250KVA: LA VERA SFIDA DELL’EFFICIENZA
L’obiettivo di superare il 98% di efficienza è particolarmente impegnativo per i trasformatori di piccola taglia (inferiori a 250kVA). Per motivi fisici, l’efficienza cresce con l’aumentare della potenza: raggiungere prestazioni elevate in taglie contenute richiede un know-how specifico, materiali di qualità e soluzioni costruttive avanzate.
L’ESPERIENZA ORTEA: EFFICIENZA, AFFIDABILITÀ E CONTINUITÀ DAL 1969
Ortea offre una gamma completa di trasformatori per Data Center ad alta efficienza, progettati per garantire prestazioni superiori al 98% e una spartizione ottimale delle perdite tra nucleo e avvolgimenti. Ogni macchina è studiata per soddisfare i requisiti più stringenti in termini di affidabilità, prestazioni continue e sicurezza dell’alimentazione.
Dal 1969, Ortea è protagonista nel settore della progettazione e produzione di trasformatori. La nostra esperienza pluridecennale ci consente di affrontare con successo anche le applicazioni più critiche, offrendo soluzioni su misura per le esigenze dell’industria digitale e dei Data Center del futuro.
FAQ: TRASFORMATORI PER DATA CENTER
- Perché l’efficienza dei trasformatori è così importante nei Data Center?
Perché i trasformatori restano sempre sotto tensione: ridurre le perdite significa abbattere i costi energetici e migliorare l’affidabilità dell’alimentazione. - Qual è l’efficienza media dei trasformatori per Data Center?
I modelli ad alta efficienza superano il 98%, con una gestione ottimale delle perdite tra nucleo e avvolgimenti, anche a carichi variabili. - Quali vantaggi offre un trasformatore Ortea per Data Center?
Affidabilità continua, riduzione delle perdite energetiche, maggiore sicurezza elettrica e soluzioni personalizzate in base al carico e alla configurazione del sito.
